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Approfondimenti Human Side Metrics

alcuni articoli scritti dal Prof. G.Siri

 

Il fattore umano in azienda si fa strada attraverso il tema delle needed skills – Parte 1

Parte 1/3 - A cura del Prof. Giovanni Siri

Leggi parte 2 e parte 3

Verso la fine del mese scorso McKinsey ha pubblicato la sintesi di una ricerca internazionale (18.000 persone in 15 paesi) ripresa anche dal World Economic Forum. La ricerca intende creare una tipologia di skills che si rendono necessarie per le professionalità del prossimo futuro e che quindi dovrebbero guidare non solo le aziende ma anche le istituzioni nel progetto non solo formativo ma complessivamente educativo delle persone. L’avallo del WEF conferma la visione istituzionale dello studio, confermata anche dalla forte elaborazione concettuale dei dati: non siamo dinnanzi a una inchiesta di opinioni o a un Delphi, ma al tentativo di partire da quella base per interpretare i bisogni e i trend emergenti nell’area delle skills.

Vediamo di aprire qualche finestra su punti che a noi sembrano segnare un salto qualitativo caratterizzato da sempre maggiore apertura alle specificità del “fattore umano” in Azienda.

Vediamo dunque alcuni di questi sintomi, a cominciare dal titolo:

fattore umano 1.1

Ciò che qui colpisce è la continuità tra lavoro e cittadinanza. Non si tratta più di qualcosa limitato all’azienda ma della formazione del cittadino, di cui debbono occuparsi i governi e le istituzioni pubbliche. Perché si tratta di qualcosa di decisivo per possedere la “abilità per lavorare”.

Insomma, la mancanza di queste skills è classificabile come un vero e proprio handicap sociale; si tratta di qualcosa di più ampio di specifiche competenze, ma di ability, una dimensione che va coltivata come educazione primaria. Si ritrova qui con il tema caldissimo pertinente l’intreccio tra educazione, formazione e cultura-lavoro. Ed affiora anche l’altro grande tema del rischio sociale rappresentato dallo svuotamento dei diritti di cittadinanza quando venga a mancare la coltivazione delle nuove abilità indispensabili al lavoro di domani.

Già oggi reddito di cittadinanza, cassa integrazione e assistenza sociale sottraggono risorse allo Stato e dignità alle persone: ma cosa accadrà se si crea un ability divide che andrà ben oltre il digital? Questa preoccupazione percorre sottotraccia tutto l’articolo manifestandosi nello sforzo di ridefinire il campo delle skills in modo nuovo.

Tanto che gli autori sentono il bisogno di sostituire un nuovo termine al posto di skills (usando l’acronimo DELTA: Distinct Elements of Talent) perché le dimensioni che finiscono per individuare non sono solo skills ma un misto di skills and attitudes e sono relative non a capacità ma a talenti. Vale a dire sono un misto di “competenza tecnica specifica” e di “modalità cognitivo-motivazionale”. Dunque, qualcosa di assai più complesso e assai più human sided.

fattore umano 1.2

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